Self branding: definizione
Con il termine Self Branding o Personal Branding, si definisce quell’attività che consiste nell’analizzare, comprendere e valorizzare le proprie capacità e qualità, per poi promuoverle con un’adeguata comunicazione verso un determinato pubblico interessato, al fine di accrescere la notorietà della propria immagine.
Una definizione più diretta è quella di un Personal Branding Strategist che afferma che il Personal Branding è la motivazione per la quale un cliente, un’azienda o un partner sceglie una persona.
Il Self branding è dunque una pratica di comunicazione con la quale si amplifica e si esalta il concetto di se stessi, in particolare i propri successi, la propria carriera, le proprie inclinazioni, capacità artistiche o professionali: è essenzialmente il processo che un individuo utilizza per creare un’immagine o un brand unico che sponsorizzi la sua immagine, i suoi valori e la sua reputazione complessiva. Questa forma di comunicazione è una tendenza sempre più in espansione, oltre che tra le celebrità, anche tra le aziende e le persone comuni e si è dimostrata, in molti casi, come una strategia efficace.
Self branding: chi lo pratica
Il Self branding viene praticato soprattutto da chi vuole dare concretezza, visibilità e rendere riconoscibile la propria immagine e, quindi, il brand associato alla propria persona. Chi pratica il Self branding si pone degli obiettivi da raggiungere rispetto al pubblico target di riferimento.
Degli esempi di strategie di Self branding sono quelli attuati da diversi personaggi famosi che sfruttano il proprio nome per consolidare ed aumentare l’effetto pratico della propria fama al fine, ad esempio, di associare il proprio nome ad un prodotto o servizio o a un brand, come testimonial, attraverso contratti di sponsorizzazione.
Un altro esempio attuale di chi si cimenta nelle pratiche di Self branding è quello degli Influencer che, una volta acquisito un certo pubblico di follower e una certa notorietà sui Social media, si pongono degli obiettivi precisi nella comunicazione dei messaggi che intendono veicolare sfruttando la loro immagine, per coinvolgere in maniera efficace la propria community accrescendo sempre più la loro fama. Più un Influencer è abile nel Self Branding e più aziende ne possono sfruttano la notorietà per promuovere prodotti, servizi o marchi sui Social Media (Social Media Marketing).
Anche un freelance, ad esempio, può avere un ritorno utile e concreto in termini di nuove collaborazioni, progetti, utenti, attraverso le strategie di Self branding o Personal branding.
Vi possono essere anche altri ambiti più comuni in cui viene praticato il Self Branding: in ambienti professionali altamente competitivi, può divenire ad esempio fondamentale saper promuovere se stessi anche nell’ambiente lavorativo, indipendentemente dal settore specifico di riferimento e dal proprio livello aziendale.
Il Self branding, pertanto, può essere applicato non solo da persone già celebri o già affermate in uno specifico settore ma anche in altre situazioni: ad esempio, il neolaureato che si affaccia al mondo del lavoro, così come il professionista che opera da anni nel suo settore oppure un consulente, un manager o un imprenditore. Infatti, in un’era in cui le informazioni trasmesse sono molteplici e il tempo a disposizione risulta spesso scarso, saper comunicare in maniera veloce ma persuasiva la propria immagine e quanto questa racchiude è diventata una pratica fondamentale per ogni azienda o persona: metaforicamente, ognuno di noi può essere considerato un brand, diverso da tutti gli altri, che, per farsi notare, ha bisogno di distinguersi.
Ecco perché è fondamentale curare la propria Brand image che, in particolari situazioni, può essere molto più efficace di qualsiasi altro mezzo.
Self branding: a cosa serve
Le strategie di Self branding si attuano attraverso le attività di promozione di se stessi, con lo scopo di farsi apprezzare nei confronti di una specifica comunità di persone, con modalità simili a quanto avviene in ambito commerciale. Per attuare delle efficaci strategie di Self branding occorre concentrarsi molto sulle modalità di promozione e comunicazione: è importante presentare se stessi come qualcosa o qualcuno da scegliere perché preferibile agli altri. Grazie all’evoluzione tecnologica e comunicativa dei Social media, non sono più presenti barriere gerarchiche: qualsiasi individuo può mettersi in gioco ed esporsi al pubblico, con tutti i rischi annessi.
Se un tempo, per le persone comuni, i supporti a disposizione per la comunicazione di se stessi si limitavano ad esempio al classico biglietto da visita o al curriculum vitae, ora la cura della propria immagine è molto più articolata, implicando spesso la gestione dei diversi profili social, come Facebook, LinkedIn, Twitter, Instagram oppure, per chi lo possiede, del proprio blog personale.
Le attività di Self branding servono quindi a sviluppare un’immagine personale vincente che possa aiutare a raggiungere determinati obiettivi prefissati attraverso la promozione di se stessi: costruire infatti il proprio brand senza obiettivi non porta nessun vantaggio. Occorre scegliere un ruolo o un’attività per le quali si è in grado di competere con i potenziali concorrenti, per poi dare forma alla propria immagine. Questo step consiste nella predisposizione e nella cura di tutti mezzi di comunicazione attraverso i quali promuovere la propria immagine. Affinché l’immagine creata possa riportare una versione fedele e coerente di se stessi, è fondamentale fare in modo che, in tutti i canali utilizzati, venga seguito ad esempio lo stesso dress code, che non deve essere inteso come un codice estetico in senso stretto, ma allargato all’insieme di valori e messaggi che si vuole comunicare.
Self branding: esempi
Svariati sono gli esempi di personaggi che sfruttano le pratiche di Self Branding con successo, in svariati ambiti.Donald Trump è un esempio moderno di come l’attività di Personal branding possa funzionare bene e dare i risultati attesi. Nel bene e nel male, egli ha curato nei minimi dettagli ed in tutti i modi la propria immagine, sfruttando efficacemente il Self branding anche per arrivare ad essere eletto come presidente degli Stati Uniti d’America ma non è affatto il primo e unico riferimento di questo tipo in ambito imprenditoriale e politico. Il libro dello scrittore statunitense Napoleon Hill Pensa e arricchisci, una guida ispirata all’imprenditore britannico Andrew Carnegie, ha introdotto ad esempio l’idea di Self branding come una solida strategia aziendale da utilizzare in tutti gli aspetti della vita, dagli sforzi professionali agli obiettivi personali e alle proprie aspirazioni.
Un altro esempio più che attuale di Self branding è quello del calciatore professionista portoghese Cristiano Ronaldo, che ha creato e sviluppato nel tempo il suo brand personale CR7. Sono poche le celebrità che hanno saputo capitalizzare la propria notorietà come Cristiano Ronaldo che, oltre ad essere una macchina da goal nel calcio, è diventato una vera e propria macchina da soldi nella vita. Dopo essersi affermato a livello internazionale come calciatore, Ronaldo ha delineato una perfetta strategia di Self branding curata in ogni minimo particolare. Più che un semplice brand, CR7 è ormai una multinazionale che, secondo alcune stime de Il Sole 24 Ore, vale circa 280 milioni di dollari e abbraccia svariati settori: ad esempio, abbigliamento, prodotti da intimo e di bellezza per uomo, accessori e scarpe, hotel, un museo in Portogallo e altro ancora. Grazie all’attività di Self branding Ronaldo è riuscito a stipulare contratti di sponsorizzazione con diverse aziende, primo fra tutti quello da 24 milioni di euro stipulato con la Nike. La sua fama riconosciuta a livello mondiale non porta benefici solo a se stesso ma anche alle società nelle quali ha militato o tuttora milita: il suo trasferimento alla Juventus nel 2018 è stato considerato come il colpo del secolo e, secondo uno studio de Il Sole 24 ore, l’investimento effettuato dalla società torinese può essere ripagato con la sola vendita delle t-shirt con il nome Ronaldo ed il numero 7. Si tende a definire il trasferimento di CR7 alla Juventus come una grande strategia di cobranding (ovvero la partnership di due aziende per il raggiungimento di obiettivi comuni).
Un ulteriore esempio di Self branding può essere considerata la strategia di Kim Kardashian, che è diventata una celebrità nonostante non avesse nessun talento particolare: il suo nome è diventato un vero e proprio business, solo per il fatto di riuscire a far parlare di se stessa in qualsiasi occasione glamour, soprattutto nel mondo social, e in particolari occasioni studiate e programmate.
Una strategia di Personal branding deve essere infatti ben pianificata e gestita in modo accurato, affinché la propria immagine possa acquisire valore e possa essere sfruttata nel migliore dei modi negli ambiti in cui si desidera.