Sono in molti a chiedersi “quando vado in pensione“, dato che le normative a partire dal 1° gennaio 2018 sono letteralmente cambiate, consentendo a molti lavoratori di andare in pensione solo se si posseggono determinati requisiti, che differiscono a seconda del sesso, dell’età ma soprattutto degli anni di contributi versati.
Oltre ai requisiti che consentono di categorizzare ogni tipologia di lavoratore a seconda dell’età anagrafica o dei contributi previdenziali versati negli anni, è necessario che il lavoratore tenga in considerazione anche i coefficienti di trasformazione necessari per effettuare il calcolo esatto di quando si potrà accedere alla pensione di anzianità o anticipata.
Cosa dice la normativa
Diverse sono le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2018 sul sistema previdenziale che, dopo la Riforma Fornero, hanno apportato innumerevoli novità riguardo alla valutazione delle diverse categorie di lavoratori italiani.
Dopo diversi mesi di trattative con i sindacati, il Governo ha inserito nella Legge di Bilancio 2018 le diverse misure che riguardano i lavoratori italiani ovvero l’estensione dell’APe Social (Anticipo Pensionistico) alle 15 categorie di lavoratori usuranti, accesso all’APe social anche nel caso di scadenza di contratto a tempo determinato, RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata) resa stabile e semplificata, oltre all’esenzione dall’innalzamento dell’età pensionabile per le 15 categorie di lavoratori in attività cosiddette usuranti.
Quali sono i requisiti Inps?
Nella Legge di Bilancio 2018, è stato ratificato l’ultimo atto della Riforma Fornero che ha completamente cambiato i requisiti per i lavoratori che vogliono accedere alla pensione di vecchiaia. Tale riforma prevede che i lavoratori possano accedere alla pensione di vecchiaia, sia uomini che donne, solo al compimento dei 66 anni e 7 mesi di età, oltre alla maturazione di almeno 20 di contributi.
Nessuna novità invece per ciò che riguarda la pensione anticipata, che potrà essere richiesta da tutti i lavoratori che hanno all’attivo 42 anni e 10 mesi, per gli uomini, e 41 anni e 10 mesi, per le donne, di contributi versati allo Stato.
È possibile la pensione anticipata
Esistono ulteriori forme rispetto alla pensione di vecchiaia, che consentono ai lavoratori di ottenere la pensione anticipatamente, purché si entri in possesso di determinati requisiti.
Una modalità per effettuare il calcolo esatto per verificare i requisiti è fare riferimento a quelli che sono i requisiti imposti dall’Inps per l’accesso alla pensione anticipata, sulla base dei contributi previdenziali versati.
In questa circostanza, si devono considerare gli anni di contributi versati allo Stato, senza alcun riferimento all’età anagrafica. Basteranno infatti 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, e 42 anni e 10 mesi per gli uomini che vogliono accedere alla pensione anticipata.
In questa circostanza, l’età del lavoratore potrebbe variare, ma l’unico calcolo corretto per capire quando si a possibile andare in pensione è sulla base delle mensilità di contributi previdenziali versati.
A partire dal 2019, i requisiti contributivi previsti dall’Inps si dovranno adeguare alla speranza di vita: di conseguenza, per gli uomini saranno necessari 43 anni e 3 mesi, mentre per le donne saranno sufficienti 42 anni e 3 mesi.
Come funziona per le donne
L’Opzione Donna consente alle donne di ottenere un anticipo della pensione, sia per le lavoratrici del pubblico impiego che del settore privato, ma solo se accettano di andare in pensione in anticipo con un assegno calcolato interamente in base al sistema contributivo.
Avvalendosi di tale opportunità, le donne possono andare in pensione a 57 anni o a 58 anni per quanto riguarda le lavoratrici autonome ma a patto che abbiano raggiunto almeno 35 anni di contributi.
Sicuramente, si tratta di un’opzione che consente a tali lavoratrici di andare in pensione con netto anticipo rispetto alle regole ordinarie, che invece prevedono il raggiungimento dell’età pensionabile con 41 anni e 10 mesi di contributi, 66 anni e 7 mesi per le lavoratrici del pubblico impiego, 65 anni e 7 mesi per il privato e 66 anni per le lavoratrici autonome che hanno maturato almeno 20 anni di contributi.
Possono aderire all’Opzione Donna tutte le lavoratrici iscritte all’assicurazione generale obbligatoria ma non possono invece aderire coloro che sono iscritte alla gestione separata o chi vuole utilizzare i contributi maturati per raggiungere il requisito contributivo.
Come si calcola la pensione
Prima di iniziare ad effettuare il calcolo esatto di quando si potrà accedere alla pensione di vecchiaia o anticipata, è necessario analizzare i due requisiti fondamentali: l’età anagrafica e gli anni di contributi.
Per età anagrafica, si intende l’età di una persona dalla data di nascita al momento della presentazione di richiesta della pensione, mentre gli anni di contributi si riferiscono al periodo di versamento dei contributi previdenziali presso le casse dell’Inps.
Per determinare i requisiti necessari per andare in pensione, è necessario effettuare il calcolo esatto degli anni di contributi ovvero il periodo durante il quale sono stati versati i contributi allo Stato, solitamente comprensivo sia del periodo di lavoro regolare che dei contributi figurativi.
Si dovrà prendere in considerazione l’estratto conto Inps e, qualora il lavoratore dovesse possedere periodi di contribuzione in casse differenti, sarà necessario sommare tali periodo per anticipare la data dell’accesso alla pensione, considerando però i coefficienti di trasformazione, ovvero 1 anno equivale a 52 settimane, 1 giorno a 0,19259 settimane, 1 mese pari a 4,333 settimane.
Fondamentalmente, effettuare il calcolo esatto non è assolutamente semplice, ecco perché è possibile ricorrere a dei simulatori specifici messi a punto dall’Inps, che calcolano quando si può andare in pensione, strumenti particolarmente utili per procedere al conteggio preciso.
Tramite La mia pensione, sul portale dell’Inps è possibile calcolare quando andare in pensione, considerando sia l’importo che l’età per il pensionamento ed è inoltre possibile verificare l’ammontare dei contributi versati dal lavoratore.
Per effettuare tale calcolo della pensione Inps, è necessario accedere alla piattaforma online dell’Istituto utilizzando il proprio PIN o SPID personale: in questo modo, è possibile verificare quando si può accedere alla pensione e, grazie all’efficace simulatore messo a punto dall’Inps, capire come viene effettuata la stima per accedere al sistema previdenziale.
Se invece si è interessati a conoscere meglio il tema dei fondi pensione, è possibile leggere questo articolo.