Forex: cos’è
Forex è un termine che deriva dall’abbreviazione di Foreign Exchange ossia cambio delle valute estere. Con questo acronimo, si identifica anche il mercato dove sono negoziate le diverse valute mondiali, che probabilmente è il maggiore mercato finanziario esistente, dato in esso avvengono transazioni di compravendita per un ammontare di circa 4-5.000 miliardi al giorno (tre volte il PIL italiano di un anno).
Forex: caratteristiche
Il Forex è un mercato non regolamentato, dove le transazioni non sono disciplinate da norme fissate a priori da un soggetto giuridico (il mercato di riferimento) ma in larga misura dai grandi operatori.
Nel Forex vengono negoziati tassi di cambio ovvero prezzi relativi di una valuta in termini dell’altra. A differenza del mercato azionario, che nel lungo periodo esprime una misura di ricchezza assoluta quantificabile ed in continua crescita (come la ricchezza mondiale che da centinaia di anni cresce di continuo), per il Forex non è così: un tasso di cambio non esprime alcuna ricchezza misurabile in assoluto, ma solo in termini relativi e, soprattutto, non cresce come riflesso dell’aumento della ricchezza, caratteristica tipica degli investimenti almeno nel lungo periodo.
Ciò significa che è simile ad un gioco a somma zero! Per ogni operatore che guadagna, c’è un altro operatore che perde… Si è quindi in concorrenza in una lotta mors tua, vita mea, gli uni con gli altri, soprattutto con i più grossi e agguerriti operatori professionali del mondo, che hanno competenze professionali specifiche e strumenti evolutissimi per sfruttare anche solo piccoli movimenti di mercato a proprio favore. Essi hanno inoltre enormi somme di denaro a disposizione.
Forex: tassi di cambio
Tutte le transazioni riguardano due valute (dette anche divise), che esprimono un prezzo relativo una in termini dell’altra: l’acquisto di una divisa come l’euro vuol dire che, se sale l’euro, l’altra divisa contro cui è espressa la transazione si indebolisce. Normalmente il prezzo è espresso come numero di unità della seconda divisa necessarie per comprare UNA unità della prima.
EURUSD = 1,19 vuol dire che servono 1,19 dollari per avere un euro. Se acquisto un euro, perché penso che salga di valore, che cioè ci vogliano più dollari per comprarlo, il prezzo come numero cresce (sopra 1,20). Nelle piattaforme professionali, per ogni coppia di divise compaiono due prezzi: uno il prezzo in acquisto e l’altro in vendita.
Forex: trading
Con un mercato che scambia ogni giorno circa 5.000 miliardi di dollari, la liquidità è così ampia che i grandi operatori di mercato permettono di operare depositando anche solo una piccola parte dell’ammontare investito come garanzia (margine iniziale). Col Trading online, tutto diventa ancora più rapido…
Per esempio, il margine iniziale richiesto da alcuni broker potrebbe essere il 5% o meno dell’importo che si vuole avere come sottostante dell’operazione, il che vuol dire che per comprare un milione di dollari contro euro è necessario avere come importo iniziale solo 50.000 dollari. L’impatto sul conto profitti/perdite dell’operazione è però proporzionale al milione sottostante cioè 20 volte tanto! E questo può impattare sia in senso positivo, moltiplicando per venti i profitti, che negativo, moltiplicando le perdite (sempre per venti).
Forex real time
Come si può facilmente intuire, muoversi su piccole fluttuazioni di prezzo impone un’elevata tempestività delle operazioni e quindi delle informazioni sui prezzi a cui si realizzano le operazioni. È pertanto essenziale disporre di dati in real time sui prezzi di mercato, ossia aggiornati senza alcun ritardo temporale, altrimenti è impossibile impostare una strategia operativa profittevole.
Informazioni in real time sulle quotazioni delle principali valute si possono trovare ad esempio su siti specializzati come www.investing.com o www.markets.com
Forex opinioni
Le opinioni sul Forex, soprattutto quelle riferite al trading sui mercati dei cambi, sono piuttosto controverse.
Da una parte, l’elevatissima pubblicità in rete su siti e programmi di training finalizzati ad insegnare ai partecipanti a guadagnare molti soldi in modo facile (e senza fatica) stride rispetto alle esigue percentuali di online trader che, numeri alla mano, riescono a guadagnare con successo. Secondo una statistica francese del 2015 (cfr. Altroconsumo), circa il 10% dei trader riesce a guadagnare, il resto perde cifre non elevatissime ma tangibili.
Dall’altra parte, va però detto che forse non è il Forex o le attività ad esso collegate che non vanno bene, ma è il tipo di attività a non essere adatto alla maggior parte dei soggetti perché presenta profili di rischio troppo elevati.
Quest’anno la Consob, l’Autorità italiana per la vigilanza sui mercati finanziari, riguardo a tre prodotti fra i più comuni nell’attività di trading online Forex, scriveva: La caratteristica comune di questi prodotti è che hanno strutture e modalità di funzionamento tali da essere associati a rischi rilevanti, difficilmente comprensibili e valutabili. Per tali ragioni, non sono adatti alla maggior parte degli investitori.
Forex: strategia
Una dimostrazione relativa ad una operazione di trading sul Forex effettuata tramite un sito di trading online fra i più importanti in Italia, può aiutare a capirne i meccanismi e allo stesso tempo i suoi rischi.
Scelto un provider di servizi di trading online, apriamo un conto demo, ossia un conto virtuale con soldi non reali ma con le stesse regole che governano i conti con soldi veri.
Si sceglie di effettuare un’operazione tramite CFD (dall’inglese Contract For Difference)sul cambio euro dollaro. I contratti per differenza sono gli strumenti finanziari più utilizzati nel trading online sul Forex e sono strumenti il cui prezzo deriva dalla variazione di valore dell’attività sottostante che intercorre tra il punto in cui l’operazione viene aperta e il momento in cui viene chiusa.
Oggi la quotazione dell’euro/dollaro è la seguente: EURUSD 1,1742 1,1743 che significa che, per acquistare un euro, servono 1,1743 dollari. Se vendessi euro, riceverei invece 1,1742 dollari.
Poiché penso che la valuta USA salga, scelgo di acquistare dollari. E qui la prima sorpresa. Sul mio conto di prova, che parte con una dotazione-regalo (per permettermi di imparare) da 30.000 euro, posso acquistare un importo enormemente superiore rispetto ai miei 30.000 di partenza… A causa dell’effetto leva potrei acquistare tranquillamente – tranquillamente, si fa per dire – anche un milione di dollari, dato che mi chiedono solo di avere la disponibilità di un piccolo margine iniziale (su un milione diciamo una cifra compresa fra 3.000 e 6.000 euro) e di un margine di garanzia più o meno similare al primo, per una cifra totale pari a meno di 10.000 euro.
Domanda: ma il broker che mi permette questa esposizione senza garanzie da parte mia, non rischia di subire una perdita qualora io non potessi onorare le mie perdite eventuali? No, perché il margine di garanzia viene ritoccato istantaneamente rispetto ai guadagni/perdite e, in caso di perdita che eccede il mio denaro a copertura, le operazioni vengono chiuse automaticamente. Come dire che al broker interessa solo che io abbia capienza monetaria come garanzia pari alla perdita potenziale. Peccato che la perdita stessa sia proporzionale al sottostante comprato o venduto e quindi, se nel mio caso di oggi il dollaro perdesse appena il 3%, io avrei perso tutti i miei 30.000 euro di partenza. Perso tutto in poche ore!
Torniamo all’operazione aperta: il dollaro inizia a scendere dello 0,20% e a quel punto ho già una perdita di -2.000 euro. Poi nel pomeriggio viene pubblicato un dato sulla disoccupazione USA deludente e il dollaro scende ancora fino a -1% con una perdita pari a -10.000 euro.
Se non si trattasse di un conto virtuale ma fossero soldi veri, avrei perso un terzo dei miei soldi e avrei abbastanza paura. Poi per magia (o fortuna) la valuta USA recupera parzialmente ma sono sotto sempre di -3.000 euro. A fine pomeriggio, scelgo di chiudere l’operazione rivendendo i dollari acquistati perché per motivi dimostrativi devo descrivere l’esito finale dell’operazione completa, prima aperta e poi chiusa.
Ma i pericoli sono chiari! Sono partito investendo 3.000 euro e in mezzo pomeriggio li ho persi tutti. E questo a causa di una variazione solo dello 0,3%! Zero virgola tre percento: tanto è bastato a causa dell’effetto leva per farmi perdere tutto!