Crediti deteriorati: cosa sono
I crediti deteriorati o prestiti non performanti, in sigla NPL (non performing loans), sono i crediti – ovvero i prestiti – che le banche hanno elargito a soggetti fisici o giuridici (società), la cui riscossione è incerta.
Con il termine credito deteriorato, però, si intendono in modo esteso anche i crediti inesigibili, ovvero quelle somme che non possono in alcun modo essere riscattate, di solito per il fallimento delle società che hanno richiesto il credito o per stato di insolvenza del debitore.
Come ormai di pubblico dominio, la crescita dello stock dei crediti deteriorati ha ripercussioni su tutta la filiera del sistema banche e quindi sull’economia di un Paese. La qualità dei crediti emessi dalle banche determina, infatti, non solo la solidità della banca stessa, ma anche la stabilità del sistema finanziario nel suo insieme.
Di conseguenza, incertezze e lunghe tempistiche di recupero determinano fondamentalmente una incapacità nell’erogazione del credito.
Classificazione crediti deteriorati
Il sistema bancario ha l’obbligo di formalizzare i criteri per la classificazione dei crediti in base alla capacità di recupero e alle disposizioni di vigilanza. Dal 2015, la normativa di vigilanza del sistema bancario ha modificato la precedente classificazione rendendola più semplice e con categorie più ampie nonché meno numerose.
I crediti deteriorati si possono suddividere come di seguito.
- Crediti deteriorati non performing: a prescindere da eventuali garanzie a presidio del credito, sono indicati in questa categoria quelli che per i quali la riscossione non è certa sia per quanto riguarda l’ammontare sia per la scadenza.
- Crediti scaduti e sconfinati oltre i 90 gg: i crediti che non rientrano nelle inadempienze né nella categorie delle sofferenze
- Inadempienze: in base a giudizio della Banca che determina se l’inadempienza è probabile o improbabile.
- Crediti in sofferenza: di coloro che si trovano in stato di insolvenza anche se la situazione non è ancora stata accertata giudizialmente.
Crediti deteriorati banche italiane
Il sistema bancario italiano è stato ed è ancora afflitto dall’elevato stock di NPL, che in questo modo ha compresso significativamente la capacità creditizia e, di conseguenza, il buon funzionamento dell’economia italiana.
In Italia, i crediti inesigibili fanno capo per la maggior parte alle imprese e, in minor parte, alle persone fisiche. Ma a cosa è dovuto? In parte, si può dire, l’incapacità a coprire il debito da parte di imprese e famiglie è stata dovuta alla forte compressione economica stessa, generando così un circolo negativo prolungato. In altri casi, tuttavia, come per la crisi iniziata negli USA nel 2007, la responsabilità è da imputare alle banche stesse che hanno erogato il credito in modo illecito o senza garanzie.
Tasso di copertura dei crediti deteriorati
Il tasso di copertura di un NPL è quella rettifica del valore del credito in base alla capacità di recupero che una banca deve effettuare per realizzare un realistico conteggio di bilancio.
Si tratta, in sostanza, della differenza tra il credito effettivo e la valutazione del credito deteriorato.
Valutazione crediti deteriorati
Per risolvere la questione finanziaria legata alle passività bancarie dei crediti deteriorati e ristabilire le condizioni di disponibilità al credito delle banche, è necessario cartolarizzare i NPL offrendoli a interessi solitamente vantaggiosi sul mercato finanziario. Per farlo, è però necessario definirne il valore ovvero mettere in atto l’attività di pricing del portafoglio dei crediti deteriorati.
Attraverso un processo di varie fasi di analisi, che comprende il ruolo del servicer, i soggetti incaricati della riscossione degli crediti, e due diligence, ovvero l’attività di verifica del bilancio della società debitrice, nonché la valutazione della tipologia degli asset e della categoria di NPL, si compone un portafoglio di posizioni creditizie e relativo rischio collegato. Da qui viene determinato il prezzo del pacchetto.
In sintesi si può dire che la valutazione del rischio è determinata da:
- tipologia di recupero (giudiziale o servicer)
- tempo di recupero
- tipologia di debitore (persona giuridica o persona fisica)
- ammontare del debito
- area geografica
Gestione crediti deteriorati: acquisto e cessione
In un mercato così controverso come quello dei crediti deteriorati, una manovra efficace è quella dell’acquisizione e della cessione di pacchetti di NPL. È questo il momento in cui banche, istituti finanziari ed enti pubblici cartolarizzano queste passività in modo che possano essere acquistate e cedute sul mercato finanziario. Ovvero trasformano i crediti deteriorati in prodotti vendibili ad un determinato valore.
A questo fine la Banca d’Italia ha pubblicato, nel settembre scorso, le linee guida necessarie per le banche, comprese le cosiddette Less significant (ossia quelle meno importanti) – per cui vige comunque la vigilanza unica europea – che prevedono i parametri necessari per la vendita e la cessione dei NPL nonché le raccomandazioni per le strategie di gestione, che comportano anche le diverse azioni di recupero commisurate sulla base delle capacità gestionali della banca stessa.
La cartolarizzazione di questi prestiti inesigibili produce delle obbligazioni che vengono vendute a investitori pubblici o privati, tentando in questo modo di riequilibrare il bilancio tra attività e passività delle banche e trovare una soluzione per ristabilire un ciclo economico favorevole.