Reddito di cittadinanza: che cosa è
In Italia, dopo mesi di incognite, rettifiche e discussioni politiche, il Reddito di cittadinanza è divenuto ufficiale, successivamente alla pubblicazione della Legge di Bilancio 2019 e all’approvazione del decreto legge da parte del Consiglio dei Ministri il 17 gennaio 2019. Il decreto contiene tutti i dettagli del provvedimento, ne comunica le risorse totali stanziate – ovvero circa 7 miliardi di euro per il 2019, 7,8 miliardi per il 2020 e circa 8 miliardi per il 2021 – e stabilisce l’entrata in vigore della misura l’1 aprile 2019.
Il Reddito di cittadinanza o sussidio universale, che dal 2013 è stato il principale cavallo di battaglia del partito politico italiano Movimento 5 Stelle, è un beneficio economico distribuito a determinati soggetti disoccupati facenti parte di famiglie residenti in Italia, che possiedono specifici requisiti e condizioni. In buona sostanza, il Reddito di cittadinanza è stato pensato come un sostegno alle famiglie e alle persone che vivono sotto una soglia minima di povertà definita e che guadagnano meno di 780 euro mensili.
Oltre ad essere in un sussidio economico diretto, tale misura dovrebbe svolgere una funzione di supporto per l’inserimento delle persone disoccupate nel mondo del lavoro dato che, per beneficiarne, occorre partecipare ad un programma di reinserimento professionale.
Pertanto, il Reddito di cittadinanza non dovrebbe avere solo lo scopo di distribuire somme monetarie ai beneficiari ma, soprattutto, di accompagnare il soggetto verso un coinvolgimento sociale e lavorativo. Secondo il Movimento 5 Stelle, il Reddito di cittadinanza è quello strumento che ha l’obiettivo sociale di ridurre povertà e disuguaglianza, restituendo quindi un minimo di equità economica e sociale.
Attraverso un miglioramento dell’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, lo scopo dovrebbe essere anche quello di dare un taglio a una fetta di disoccupazione che, in Italia, ha un tasso che si aggira attorno al 10 per cento (rapporto tra soggetti in cerca di lavoro e totale della forza lavoro) a livello aggregato.
Il Reddito di cittadinanza è destinato anche alle persone che percepiscono l’assegno della pensione che, ovviamente, non deve raggiungere la soglia minima. In questo caso si parla di Pensione di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza: a chi spetta
Il Reddito di cittadinanza viene erogato a chi rispetta determinati requisiti e condizioni descritti di seguito.
Si tratta di una misura di sostegno, non solo economico, rivolta a tutte quelle persone che:
- hanno perso il lavoro contro la loro volontà;
- non percepiscono un reddito;
- hanno un reddito da lavoro ma non sufficiente per vivere in maniera dignitosa.
È pertanto uno strumento che prevede un sussidio economico, con lo scopo di aiutare e sostenere economicamente un universo stimato, secondo i dati Istat 2017 e dopo l’ultima rettifica da parte degli esponenti del Governo, in circa un milione e 248 mila famiglie (compresi anche i nuclei stranieri), composte da circa 5 milioni di individui che navigano in una situazione economica, lavorativa e sociale decisamente precaria. I nuclei familiari composti esclusivamente da stranieri ammontano a circa 154 mila, dai quali vanno però sottratti i soggetti che non possiedono o i 10 anni di residenza in Italia richiesti o i 2 anni di residenza continuativa.
Tendenzialmente, sempre secondo le stime dell’ Istat, i beneficiari del reddito di cittadinanza sono equamente divisi tra sud, isole e centro-nord.
Reddito di cittadinanza: requisiti
Come enunciato dal nuovo decreto che disciplina il Reddito di cittadinanza, tale strumento è destinato alle persone che rispettano determinati requisiti. È necessario essere residenti in Italia da 10 anni, di cui gli ultimi 2 anni in maniera continuativa, nel momento in cui si va a presentare la domanda.
Per richiedere il Reddito di cittadinanza, bisogna dunque possedere la cittadinanza italiana o di altri paesi dell’UE oppure possedere un permesso di soggiorno di lungo periodo.
I requisiti economici invece riguardano:
- il valore ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) – strumento per valutare la situazione economica delle famiglie che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata – che non deve superare la soglia di 9360 euro annui;
- il valore del patrimonio immobiliare che non dove superare i 30 mila euro annui;
- il patrimonio finanziario che non deve superare i 6 mila euro annui (20 mila euro per le famiglie con disabili a carico).
Per monitorare il comportamento dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza, il Governo ha previsto l’assunzione di circa 10 mila tutor, i cosiddetti Navigator. Essi avranno anche l’obiettivo di supportare i beneficiari nell’inserimento nel mondo del lavoro.
Come funziona il reddito di cittadinanza
Per ricevere il Reddito di cittadinanza, occorre presentare domanda all’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) attraverso uno specifico modulo predisposto sempre dall’Istituto previdenziale il quale, successivamente, si occuperà delle dovute verifiche.
Il beneficio economico viene erogato poi tramite una carta prepagata di Poste Italiane (simile ad una classica PostePay), chiamata Carta Rdc, che dovrà essere utilizzata per gli acquisti di beni di prima necessità: in questo modo, potranno così essere monitorati da parte delle autorità competenti, per evitare le spese non ammesse (ad esempio, gioco d’azzardo).
Per quanto riguarda invece i prelievi in contanti, la soglia massima mensile ammessa è di 100 euro per i soggetti singoli e di 210 euro per le famiglie più numerose.
Sul piano del coinvolgimento professionale, ogni singolo beneficiario verrà contattato dai Centri per l’impiego affinché possa essere coinvolto in un percorso di formazione o di reinserimento nel mondo del lavoro. Infatti, secondo le intenzioni del Governo, il Reddito di cittadinanza sarà estremamente collegato a condizioni ben specifiche: il beneficiario del Reddito di cittadinanza, oltre a dover mettere a disposizione otto ore settimanali previste di impegno anche per lavori di pubblica utilità, non potrà rifiutare più di tre proposte lavorative congrue, pena la perdita del diritto al sussidio economico.
Sempre secondo il decreto legge, per offerta di lavoro congrua, si intende un’offerta di lavoro tendenzialmente in linea con il curriculum dell’individuo e, inoltre, entro un certo raggio di chilometri dalla residenza di quest’ultimo.
Ancora, il Reddito di cittadinanza prevede che chi sia già adeguatamente formato dovrà stipulare il Patto per il lavoro con uno dei centri per l’impiego. Mentre chi ha necessità di ulteriore formazione dovrà stipulare un accordo per la formazione con aziende o altri enti di formazione.
Infine, chi non è in condizione di lavorare dovrà stipulare il Patto per l’inclusione sociale, dove verranno coinvolti i centri per i servizi sociali.
Il beneficio economico del Reddito di cittadinanza viene erogato dal mese successivo a quello in cui è stata fatta richiesta ed è previsto per tutto il periodo in cui ricorrono le condizioni previste dal decreto.
Il Reddito di cittadinanza ha la durata di 18 mesi e, al termine del periodo previsto, qualora il beneficiario risulti ancora possedere i requisiti richiesti, lo strumento può essere ulteriormente prorogato per altri 18 mesi.
Tecnicamente, il Reddito di cittadinanza è formato da due componenti:
- da un reddito minimo garantito massimo di 6 mila euro annui per una persona che vive da sola, che può essere incrementato secondo delle scale progressive applicate ai componenti della famiglia;
- da un contributo come integrazione dell’affitto sino ad un limite di 3360 euro annui (circa 280 euro mensili).
Il sussidio economico comunque non può essere inferiore a 480 euro netti mensili.
Possono essere utili alcuni esempi:
- un individuo che vive da solo riceverà fino a 780 mensili, di cui 500 euro come integrazione al reddito e 280 euro come contributo per l’affitto (o 150 euro come contributo per il mutuo);
- un nucleo familiare composto da 2 adulti, 1 figlio maggiorenne e 1 figlio minorenne riceverà fino ad un massimo di 1280 mensili, di cui 1000 euro mensili come integrazione al reddito e sempre 280 euro mensili come contributo per l’affitto (o 150 euro come contributo per il mutuo).
Il datore di lavoro che dovesse assumere un soggetto al quale spetta il Reddito di cittadinanza è esonerato dal pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali. Nell’eventualità di licenziamento del lavoratore, il datore deve restituire l’incentivo ricevuto.
Reddito di cittadinanza e ISEE
Spesso associato al Reddito di Cittadinanza è l’acronimo ISEE.
Uno dei requisiti necessari alla ricezione del reddito di cittadinanza è infatti l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente relativo alla famiglia, ovvero l’ISEE.: si tratta dello strumento per valutare la situazione economica delle famiglie che intendono fare domanda per una prestazione sociale agevolata.
La soglia limite ISEE che non deve essere superata è di 9360 euro, ovvero la cosiddetta soglia di povertà, oltre al reddito familiare che non deve superare i 6mila euro per una persona singola, fino ad un massimo di 12600 euro per il nucleo familiare.
Secondo il quotidiano Il Sole 24 Ore, nel 2017 in Italia sono state presentate circa tre milioni e mezzo di situazioni ISEE con valori inferiori a 10 mila euro.
Anche per quanto riguarda la Pensione di cittadinanza, i requisiti ISEE richiesti riguardano un valore non superiore ai 9360 euro, oltre al non possedere redditi familiari superiori a 7560 euro.
Reddito di cittadinanza: come richiederlo
Per richiedere il Reddito di cittadinanza, occorre compilare e presentare una domanda con tutti gli elementi richiesti, che verranno opportunamente vagliati per verificare che si possiedano tutti i requisiti necessari per beneficiarne.
È possibile presentare la domanda per richiedere il Reddito di cittadinanza:
- recandosi di persona presso un Centro di Assistenza Fiscale (CAF);
- presso un ufficio postale, dopo il quinto giorno di ogni mese;
- in via telematica attraverso il sito web previsto dal Governo, a partire dal 6 marzo 2019.
L’indirizzo del sito web previsto dal Governo è www.redditodicittadinanza.gov.it e, fino alla data prevista per l’inizio degli invii telematici, contiene le informazioni di base legate al Reddito di Cittadinanza.
Dopo dieci giorni dalla sua presentazione, la domanda viene inviata all’Istituto di Previdenza Sociale (INPS) che, nei cinque giorni successivi, incrociando una serie di informazioni, verifica se si possiedono i requisiti per ottenere il beneficio economico e, conseguentemente, per ricevere la Carta Rdc, emessa poi da Poste Italiane.
In base poi ai requisiti dal richiedente, quest’ultimo verrà convocato per sottoscrivere il Patto per il Lavoro presso i Centri per l’Impiego o il Patto per l’Inclusione Sociale presso il Comune di riferimento.